Prestiti postali negati: come rimediare?

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A volte può accadere che i prestiti postali vengano negati, che fare? In questa guida scopriremo come risolvere il problema e soprattutto quali sono le motivazioni del rifiuto.

Prestiti postali negati: le motivazioni

Quando si invia la richiesta per avere dei prestiti postali può capitare che questi vengano negati. Perché accade? Le motivazioni per cui i finanziamenti non vengono accettati possono essere innumerevoli. Ve ne segnaliamo qualcuna.

Innanzitutto occorre dire che l’ente che fa credito in un prestito, in questo caso Poste Italiane, controlla sempre i dati e lo storico creditizio del richiedente. Questo perché dovrà assicurarsi che egli abbia una certa affidabilità creditizia e potrà farlo consultando i database, come i Sistemi d’informazione creditizia o la Centrale di Rischi. In questa sezione vengono inserite tutte le persone che non hanno un passato creditizio ottimale, questo significa che si tratta di persone che sono state bollate come “cattivi pagatori”.

Si tratta di categorie che si sono dimostrate insolventi di fronte ai pagamenti dei prestiti, magari perché hanno rimborsato le rate in ritardo o hanno accumulato troppi debiti. I cattivi pagatori spesso si vedono rifiutare un prestito proprio perché non hanno un merito creditizio brillante. Anche chi ha ricevuto un protesto potrà avere dei prestiti negati, si tratta di debitori che non hanno pagato da una a più cambiali alla loro scadenza.

I prestiti postali possono quindi essere negati anche se il patrimonio e il reddito del richiedente non sono sufficienti. L’ente prima di accettare il prestito controlla la situazione economica del richiedente per poter assicurarsi che questi sarà in grado di coprire il debito in modo completo. Di solito la rata mensile del finanziamento non deve superare un terzo dello stipendio mensile del beneficiario o del pensionato. Ma potrà anche accadere che i prestiti postali siano negati perché il richiedente ha una situazione lavorativa precaria, quindi è un lavoratore occasionale o ha un contratto di lavoro di tipo dipendente, o addirittura quasi in scadenza.

Altri motivi per cui i prestiti postali possono essere negati

Ci sono numerosi altri motivi per il quale i prestiti postali possono essere negati. Oltre alle motivazioni che riguardano gli individui che richiedono il prestito ed il loro passato creditizio o la loro situazione lavorativa, potrebbe accadere anche che il finanziamento non è accettato perché ci sono altre richieste in corso. Infatti se un richiedente fa domanda per un prestito e allo stesso tempo risulta che egli ha fatto altre richieste di finanziamento personale ad altre banche, poste o altri istituti di credito, può darsi che il finanziamento richiesta venga negato.

Inoltre, anche se il richiedente ha già ricevuto un rifiuto di un prestito nei 30 giorni precedenti ad una nuova domanda, l’ente potrà negare il finanziamento. Capirlo sarà facile perché ogni passaggio finanziario è registrato negli elenchi dei Sistemi Informatici di credito per più di un mese. Prima di inviare una nuova domanda di prestito bisogna attendere che certi dati siano eliminati correttamente dal database.

Inoltre può accadere che abbiamo avanzato il nome di un garante che non risulta adatto per il prestito. Questo perché magari egli è un cattivo pagatore oppure è stato protestato o ha un patrimonio non idoneo per il finanziamento. Infine una delle ultime motivazioni per cui i prestiti postali possono essere negati è che non sono state presentate tutte le informazioni richieste. Può anche accadere che si tratti del primo prestito quindi il database del Sistema Informativo di Credito non dispone dei nostri dati personali. Non abbiamo un merito creditizio dimostrabile e la posta non può dimostrare l’affidabilità del richiedente.

In ogni caso la posta dovrà sempre informare il cliente che ha fatto richiesta per un credito sui motivi del diniego.

Prestiti postali negati: come ottenere un nuovo credito

Se i tuoi prestiti postali sono stati negati potrai richiedere un nuovo finanziamento solo se sei un lavoratore dipendente. E quindi se hai un contratto di lavoro a tempo indeterminato per una società, un ente pubblico o statale, oppure se sei un pensionato.

Queste categorie di persone potranno richiedere un nuovo prestito sempre per le poste tramite la cessione del quinto. Si tratta di una modalità di prestito aperta a tutti e con poche garanzie. Trattiene in automatico massimo un quinto al netto dello stipendio o della pensione.

La cessione del quinto è accettata anche per i cattivi pagatori e i protestati. Questo perché il creditore non valuta il merito creditizio perché a garantire il prestito sarà la stessa busta paga.

Prestiti postali con Poste Pay Evolution negati: che fare

I prestiti postali con PostePay Evolution a volte possono essere negati. Si tratta spesso dei finanziamenti Special Cash, destinati ai titolari di una carta Poste Pay Evolution. In questi casi ricevono la liquidità direttamente sulla carta una volta accettato il prestito da Poste Italiane.

Può capitare che i soldi richiesti non arrivino poiché il prestito è stato rifiutato e ci arriva una notifica da Poste. Di solito il Prestito Special Cash di Poste Pay può essere negato quando si fa la richiesta.

Quindi tra le motivazioni può svettare l’età non idonea, ad esempio se il richiedente ha meno di 18 anni o più di 70 anni quando fa la richiesta. Ma anche un documento di identità non in corso di validità. Anche il documento di reddito può essere assente e quindi non può essere dimostrato. Oppure può accadere che i cittadini stranieri richiedenti non abbiano presentato il passaporto, il permesso di soggiorno valido e tutti i documenti di residenza necessari per fare la richiesta del prestito postale.

Come risolvere il problema

Prima di tutto per risolvere il problema bisogna assicurarsi che i propri documenti non siano scaduti. La tessera sanitaria e la carta d’identità dovranno essere sempre in regola, qualora si smarrisse uno tra i due si dovrà richiedere un duplicato.

Se il documento di reddito non è presente dobbiamo recuperare il CUD, la busta paga ricevuta nell’ultimo mese e la dichiarazione dei redditi o il cedolino di pensione se pensionati.

I cittadini stranieri dovranno invece procurarsi il permesso o la carta di soggiorno ed ogni altro documento necessario.

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